Le imprese non riescono più a fronteggiare gli aumenti sulle bollette. “Questa è estorsione energetica” dichiara Alberto Candiani.
Gli aumenti sul caro bollette pesa sulle spalle degli imprenditori italiani. Alberto Candiani, imprenditore della sua azienda nel settore tessile, racconta la sua esperienza che è costretto a vivere. 700 operai che lavorano e rincari sull’energia aumentati ben dieci volte in un solo anno. Cifre che passano dai 67mila euro di agosto 2021 ai 710mila euro di quest’anno.
L’impresa di Candiani
Il titolare d’impresa Alberto Candiani tiene sotto la sua ala 700 dipendenti, un’azienda che abbraccia il parco del Ticino a Robecchetto con Induno. Simbolo della tipica imprenditoria italiana, quella affezionata alla conduzione famigliare e al suo territorio, con la tradizione di tramandare il proprio lavoro di padre in figlio. Imprese simbolo di innovazione e ricerca con esportazioni che toccano l’80%.
L’azienda di Alberto ha avuto origine nel 1938, una filiera del cotone trasformata in grandi rotoli di tessuti per jeans che vengono venduti in tutto il mondo. Con gli anni l’evoluzione imprenditoriale ha accolto anche il brevetto di un filato vegetale ricavato dal caucciù, sostituendo quello sintetico.
Una realtà che, ahimè, tendono ormai a vacillare a cause del caro bollette. “Questa è estorsione energetica – sospira Alberto Candiani – e frena la ripresa che avevano registrato dopo il lockdown e le fasi più acute della pandemia. Ad inizio anno abbiamo assunto altri cento operai”.
Gli aumenti sulle bollette
In un solo anno i costi delle bollette sono aumentati dieci volte, arrivando a cifre di 710mila euro rispetto ai 67mila euro di agosto 2021. E si tratta di agosto, che sarebbe anche il periodo in cui le spese solitamente sono più ridotte.
Il peso del caro bollette ha rivoluzionato persino la produzione. I turni settimanali passano a quattro giorni, perché l’unica soluzione per fronteggiare le spese è solo quella di ridurre la produzione. Solo così è possibile risparmiare energia e contenere i costi. “Chiediamo al governo di raddoppiare il credito di imposta, confidiamo nel “price cap” europeo al costo del gas, ma speriamo anche che si torni a parlare presto di pace”, dichiara Candiani.
Il lavoro nel settore tessile è calato drasticamente, e gli operai sono costretti a stare a casa. “L’organizzazione su quattro giorni è prevista almeno fino a Natale. Poi, chissà. Nei giganteschi capannoni i macchinari sono spenti, in attesa del prossimo turno. Il silenzio intorno è surreale. Passeggiando tra i banchi la sensazione è netta: anche qui è arrivata la guerra, e non accenna ad andarsene via”.